“Fate assaggiare a qualcuno dell’Old Crown e ditegli che è dell’Old Crown. Poi dategli un bicchierino di Old Crown e ditegli che è del Jack Daniel’s. Chiedetegli quale preferisce e vedrete che vi dirà che sono molto diversi.
Infatti ha assaggiato delle immagini. I consumatori non scelgono un Whisky, ma la sua immagine.”
Questa citazione, del leggendario pubblicitario David Ogilvy, ci fa capire come in un mercato sovraffollato di prodotti simili con caratteristiche funzionali raramente in grado di creare differenza, l’immagine della nostra attività che si crea nella mente del nostro pubblico, diventa quell’elemento magico in grado di farvi preferire rispetto ai vostri concorrenti!
Non vi ho ancora convinto? Guardate l’esempio qui sotto, si tratta di due magliette perfettamente identiche.
Adesso ad una delle due vado ad aggiungere un simbolo molto noto. Quale delle due scegliereste?
Credo di conoscere la risposta!
Steve Jobs era un convinto sostenitore dell’idea della banca dell’immagine, riteneva infatti che ogni esperienza positiva vissuta da un cliente in relazione all’azienda (un prodotto innovativo, una pubblicità affascinante, un packaging di alta qualità, una straordinaria esperienza nel punto vendita ecc.) potesse essere paragonato ad un versamento in banca, mentre ogni momento negativo (un prodotto difettoso, un social epic fail, una brand identity poco curata, una pessima esperienza con il servizio clienti ecc.) fosse al contrario come un prelievo.
La comunicazione è uno strumento incredibile per definire l’immagine della nostra azienda e Il Visual Design* pur non essendo l’unico linguaggio, ne rappresenta un ingrediente formidabile.
Lo ritroviamo in un’infinità di touch point: il logo e l’immagine coordinata, il packaging, il sito internet e le applicazioni web, la sede, il punto vendita, le divise del personale, i mezzi di trasporto, la pubblicità, gli eventi, i contenuti per i social network ecc.
Le prime impressioni sono quelle che contano, perché difficili da sradicare dalla mente e il linguaggio visivo è probabilmente il primo punto di contatto del pubblico con la nostra azienda. Fin da bambini ci sentiamo ripetere: «Non si giudica dalle apparenze!», eppure lo facciamo, perché siamo cresciuti nella cultura dell’immagine.
Del resto quante volte abbiamo scelto un libro o un disco dalla copertina?
Un’analisi sulle abitudini di acquisto, di coloro che entrano in un negozio per acquistare vino, indica che circa due acquirenti su tre scelgono una bottiglia dalla sua etichetta. Questo vale soprattutto per gli acquirenti con limitata conoscenza del vino, che rappresentano tuttavia la maggioranza del mercato.
Attenzione però, il look di un’azienda non è solo apparenza.
Gli stimoli visivi, grazie alle emozioni suscitate, sono in grado di far reagire all’istante il nostro cervello, generando vere e proprie proiezioni di film interni: il logo con un cavallino rampante, ad esempio, evoca subito un immaginario fatto dal rombo del motore, auto dal design immortale, corse automobilistiche, personaggi incredibili, un determinato colore, sogni, prese di posizione, valori, uno stile di vita, il lusso e una grande esperienza al volante. Una somma di percezioni che creano un’immagine vincente dell’azienda, in grado di instaurare una relazione profonda con il proprio pubblico.
A questo punto non ci resta che chiederci: vale ancora la pena trascurare la comunicazione della vostra attività?
Sono sicuro che la risposta sia NO, per cui non esitate a contattarmi…il primo incontro (e probabilmente anche il secondo 😄) è gratuito e vi offro anche il caffè!
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P.S. Vi svelo un segreto sapete di cosa abbiamo parlato in questo articolo? Di Brand!
Un argomento così importante per il vostro business, che merita di essere approfondito nei prossimi articoli.
*Il Visual Design rappresenta solo la prima parte della creazione di un’identità di marca giacché il branding ne dilata l’esperienza in contesti, parole, suoni, profumi e atteggiamenti.